Sgomento per quanto accaduto in Argentina. Una bambina, vittima degli abusi del compagno della nonna, è stata costretta a partorire.
BUENOS AIRES – Reazioni di sgomento e orrore per quanto accaduto in Argentina ai danni di una bambina di appena 11 anni. La piccola è stata abusata sessualmente dal compagno della nonna, un uomo di 65 anni, e in seguito alla violenza è rimasta incinta. Il fatto è accaduto a Buyurracù, nella provincia di Tucuman.
Aborto illegale
La bambina è stata trasportata in ospedale in seguito a forti dolori addominali. Era lo scorso 29 gennaio. I medici hanno scoperto che la 11enne era incinta alla 19/esima settimana di gravidanza. In Argentina l’aborto è illegale ma è possibile praticarlo in caso di pericolo di vita per la madre e in caso di stupro.
I gravi ostacoli delle autorità
Pertanto, la bimba – insieme alla madre – ha fatto richiesta di aborto presso le istituzioni sanitarie di Tucuman. Nella zona, tuttavia, il governatore Juan Manzur è “pro-vita” e nello scorso agosto ha guidato una grande manifestazione contro l’ aborto nelle vie di San Miguel de Tucuman. E così le autorità sanitarie hanno ritardato la procedura fino ad iniettare alla 11enne dei corticosteroidi per far crescere il feto, cercando di convincerla ad arrivare alla fine della gravidanza.
Il parto cesareo
Martedì scorso, dopo che la ragazzina aveva tentato il suicidio, due medici privati (non obbiettori) le hanno praticato un cesareo d’urgenza, ritenendo ormai troppo rischioso procedere all’aborto. Uno dei due, la dottoressa Cecilia Ousset ha dichiarato: “Per ragioni elettorali (il governatore si ricandida a giugno) le autorità hanno impedito l’interruzione legale della gravidanza“. Il bambino alla fine è nato ma pesa appena 660 grammi e secondo i medici non sopravviverà.